Resilienza e inaccessibilità

Oltre 15 miliardi destinati all’Alta Velocità ferroviaria.

Lo ha annunciato il premier Draghi, elencando una serie di interventi lungo tutto lo Stivale secondo quanto previsto nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Entrando nello specifico, puntando lo sguardo sul futuro del Mezzogiorno, l’alta velocità è prevista sulle linee Napoli-Bari, Palermo-Catania-Messina, Salerno-Reggio Calabria e Taranto-Metaponto-Potenza-Battipaglia. Di Lecce nessuna traccia.

Ancora un volta il Salento è penalizzato sul fronte dei collegamenti, nodo cruciale su cui intervenire per colmare un gap infrastrutturale che da tempo penalizza il nostro territorio.

Solo un paio di mesi fa, anche noi di Alea avevamo partecipato ad una manifestazione per chiedere l’estensione dell’Alta velocità fino al capoluogo salentino, proprio per sottolineare l’importanza di un cambio di rotta in tal senso. E oggi, ancora una volta, siamo di fronte ad un’occasione perduta.

Inutile sottolineare quanto sia fondamentale il rapporto d’integrazione fra accessibilità e domanda turistica: un sistema di trasporti efficiente non può che favorire i flussi turistici con tutti i benefici che ne deriverebbero per un territorio, come il nostro, a spiccata vocazione turistica e, allo stesso tempo, dal profilo irrimediabilmente periferico che svela il suo lato debole nella competizione con il resto d’Italia.

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